Tornando alla domenica del “Fagioli”, Simone Faggioli e la sua Norma-Zytek hanno vinto la 56esima edizione grazie soprattuto al tempo messo a segno nella gara 1 mattutina, coperta in 1’33″45, che sommato all’1″34″72 colto in gara 2 gli ha permesso di svettare su Merli con il tempo totale di 3’08″17, tempo che oltre all’assoluta lo pone in testa anche al gruppo dei prototipi E2SC. Il rivale trentino, staccato di 1 secondo nella prima salita con il prototipo-monoposto di casa Osella, ha cercato la rimonta nel pomeriggio, aggiudicandosi di un soffio gara 2 in 1’34″57 ma restando secondo nell’assoluta per soli 9 decimi, vincendo comunque il gruppo delle monoposto E2SS. Sul podio generale, alla presenza del sindaco Stirati e dell’assessore Damiani e con tanto di inno nazionale suonato e cantato dai bersaglieri dell’esercito, è salito anche Cubeda, terzo come nel 2020 e capace di contenere i due campioni europei con due salite piuttosto regolari.
Tanti i duelli anche sotto al podio. Quarto ha concluso il potentino Achille Lombardi con la prima Osella di classe 2000, la Pa2000 Honda con la quale ha contenuto il ritorno di Luigi Fazzino sulla versione Turbo in gara 2. Il 22enne driver siracusano ha così completato la top-5 assoluta, aggiudicandosi il Trofeo Marcello Cecilioni come primo under 25 al traguardo. Seguono quindi l’esperto siciliano Franco Caruso (Nova Proto Np01 Zytek), il driver salernitano Angelo Marino (alle prime esperienze sull’Osella Pa30 Zytek) e, ottavo, il francese Seb Petit. Il pluricampione transalpino era a Gubbio per testare e continuare lo sviluppo della Nova Proto Np01 4×4 Turbo, primo esemplare del genere della casa francese a calcare i percorsi italiani, fra l’altro con riscontri incoraggianti in vista della prossima tappa sul Mont Dore. Hanno completato la top-10 i duellanti del gruppo Motori Moto il milanese Giancarlo Maroni jr. e il ragusano Samuele Cassibba sulle rispettive Osella Pa21 JrB, mentre il vincitore tra i prototipi CN, l’eugubino Gianni Urbani (Osella Pa21 Honda), è stato premiato anche con il Trofeo Mauro Rampini, dedicato al pilota concittadino e assegnato al primo driver umbro al traguardo (13esimo).
“Scendendo” dai prototipi, è di Luca Gaetani il gradino più alto sul prestigioso podio del gruppo GT, categoria che a Gubbio ospitava marchi come Ferrari, Lamborghini, Porsche e Lotus. Sulla 488 Challenge del Cavallino il pilota padovano ha vinto in rimonta per soli 7 decimi su Rosario Iaquinta, il calabrese di Castrovillari che si era aggiudicato di un soffio gara 1 con la lambo Huracan ST. Terza l’altra Ferrari 488 in versione Challenge di Roberto Ragazzi. Fra le vetture Turismo più “estreme”, successo prezioso in gruppo E2Sh per il teramano Marco Gramenzi sul “vicino” ascolano Alessandro Gabrielli nel “derby” fra le ammirate Alfa Romeo 4C in versione Silhouette; In gruppo E1, invece, sorprende in gara 2 Giuseppe Aragona, il driver calabrese che con la Mini Cooper supera di appena 17 centesimi il potentino Carmine Tancredi, che si era aggiudicato gara 1 con la Ford Escort Cosworth.
Nei più classici dei gruppi FIA dominano le Mitsubishi Lancer Evo: in Gr.A ennesimo exploit dell’alto-atesino Rudi Bicciato, mentre il pilota di Sansepolcro Lorenzo Mercati si è aggiudicato il Gr.N al culmine di un weekend perfetto al rientro dopo un mese e mezzo. Duelli sempre accesi e colpi di scena a ripetizione in Racing Start. Fra le Cup, il giovane siciliano Andrea Palazzo si impone in totale sulla Peugeot 308 Racing Cup, pur arrendendosi per un solo decimo in gara 2 all’ottima verve del poliziotto salernitano Gianni Loffredo, che fa sua la classe RsTc1 con la 308 in versione Tcr. In Plus successo per lui pesante in ottica tricolore del driver pugliese Giacomo Liuzzi, che sulla Mini Cooper torna a vincere a Gubbio con un nuovo record di categoria. Fra le turbo benzina svetta il capoclassifica e pluricampione Antonio Scappa, al volante della Peugeot 308 Gti sulla quale il driver reatino è sempre più a suo agio. La sorpresa è la vittoria “in rosa” tra le turbodiesel/aspirate di Anna Maria Fumo, la pilota pugliese che ha costruito il successo al volante della Mini Cooper Sd soprattutto nelle condizioni di umido di gara 1. La prova dell’Italiano Bicilindriche con le “sguscianti” Fiat 500 in stile Minicar premia Andrea Currenti, che in gara 2 resiste al tentativo di rimonta di Angelo Mercuri, mentre tra le scadute di omologazione successi pieni per l’orvietano Gabriele Bissichini sulla Renault Clio Williams in Produzione Evo e per l’altoatesino Lukas Kerschbaumer con la Honda Civic in Produzione Serie.
Autore anche del miglior riscontro nelle prove ufficiali, Giacinto Giacché ha portato la Fiat 131 Abarth in vetta alla competizione riservata alle auto storiche con il tempo totale di 5’00″28. Per il pilota di Osimo, il paese originario proprio di Luigi Fagioli prima dell’approdo a Gubbio, è il primo centro nella gara umbra, nella quale si è aggiudicato anche il 3. Raggruppamento. Alle sue spalle Marco Naibo, il giuliano a sua volta primo nel 4. Raggruppamento con la Ford Sierra Cosworth, ed Ennio Bragagni, proveniente da Pieve Santo Stefano e vincitore del 2. Raggruppamento sulla Fiat Giannini 650 Hp.
Ordine di arrivo ufficioso dei primi 10: 1. Faggioli (Norma M20 Fc Zytek) in 3’08″17; 2. Merli (Osella Fa30 Evo Zytek) a 0″94; 3. Cubeda (Osella Fa30 Zytek) a 11″58; 4. Lombardi (Osella Pa2000 Honda) a 13″89; 5. Fazzino (Osella Pa2000 Turbo) a 14″21; 6. Caruso (Nova Proto Np01-2 Zytek) a 15″56; 7. Marino (Osella Pa30 Zytek) a 17″74; 8. Petit (Nova Proto Np01 4×4 Turbo) a 18″68; 9. Maroni (Osella Pa21 JrB) a 18″93; 10. Cassibba (Osella Pa21 JrB) a 23″51.