Una bella signora che sta ringiovanendo … Pirelli celebra i suoi primi 150 anni al Piccolo di Milano

di Maurizio Quarta

 

Con queste parole Marco Tronchetti Provera, Vice Presidente Esecutivo e CEO del gruppo, ha sintetizzato i primi 150 anni di storia di Pirelli, caratterizzati dalla continua capacità di rinnovarsi, reinventarsi  e saltare in un  futuro tutto nuovo, nel corso dell’evento che al Piccolo di Milano ha radunato stampa, manager e stakeholder per celebrare l’importante e significativo traguardo raggiunto. Ricordiamo che la società è stata fondata proprio il 28 gennaio 1872.

Tra le tante sfaccettature della cultura e dei valori Pirelli, ricordate in un suggestivo mix tra rilettura teatrale e talk show, che hanno permesso una simile longevità: internazionalità, attenzione allo sviluppo del dialogo culturale (es. con ISPI), sensibilità per l’espressione artistica e architetturale (il mitico Calendario, il Pirellone, lo stabilimento disegnato da Renzo Piano), attenzione per le persone e i collaboratori, l’essere “pirelliani”.

Ma soprattutto un indissolubile, profondo e duraturo legame con il motorsport.

 

Il rapporto con il motorsport è stato introdotto da Alberto Pirelli, appassionato rallysta, che ha ricordato come la tecnologia sia in questo settore un fondamentale fattore di successo.

Ciò che oggi consente a Pirelli di essere presente in oltre 350 competizioni motorsport.

Tutto iniziò nel 1907, dunque 115 anni or sono, con la partecipazione del principe Scipione Borghese, alla guida di un’Itala gommata Pirelli, al raid Pechino-Parigi, massacrante gara di resistenza lunga oltre 16.000 chilometri, in buona parte su strade accidentate: vittoria epica, con 20 giorni di vantaggio sul secondo arrivato.

 

Poi è stato tutto un incessante susseguirsi di ingressi in nuovi settori del motorsport e di successi derivati da una grande capacità di innovare e sperimentare.

Un secolo di storia in breve: 1913 – Targa Florio e primo titolo nel 1913; 1925 – vittoria Alfa nel mondiale con il  Superflex Cord Stella Bianca; Tourist Trophy con il Motorcord; poi, a partire dal 1950, la Formula 1 con Stella Bianca, Stelvio e Cinturato e, dagli anni ’60, i rally con il Cinturato CN36 su Fiat 124 Sport e Lancia Fulvia HF e il super ribassato P7 su Lancia Stratos, fino alla Lancia Delta S4, dotata di tale potenza da obbligare Pirelli a varare un nuovo progetto, quello ancora oggi noto con il nome di P Zero.

Un nome divenuto ormai iconico che “corre” trasversalmente dalla pista alla strada  attraverso tutte le categorie del motorsport, dalla Formula 1 ai rally passando per i campionati GT.

 

Oggi Pirelli è fornitore unico in Formula 1, nelle principali GT Series e nel WRC, oltre a competere in altre importanti categorie (es. Hill Climb)  e altre competizioni di richiamo (es. l’americana Pikes Peak). Di rilievo anche la presenza nel mondo delle due ruote: come fornitore nel Mondiale Superbike o nel mondiale cross MXGP dove Pirelli ha collezionato 76 titoli iridati.

 

 

Per parlare del rapporto con la Formula 1, sul palco del Piccolo è intervenuto Stefano Domenicali, che ha potuto sperimentare le capacità di Pirelli in contesti molto diversi: come fornitore del team Ferrari, come fornitore delle supercar di Lamborghini e come fornitore dell’intero circo della Formula 1 e importante partner tecnologico in un cambiamento di fatto epocale, l’introduzione dei pneumatici da 18 pollici al posto dei vecchi 13 pollici.

 

L’evento del 150simo è stato preceduto di pochi giorni dalla presentazione alla stampa internazionale della stagione motorsport 2022 che Mario Isola, Direttore Motorsport di Pirelli, ha così sintetizzato:  “la stagione sportiva che inizia in questi giorni con il Rally di Monte Carlo rappresenta per noi una svolta. Cambiamo completamente i prodotti per le serie principali, a partire dalla Formula 1, rafforzando il legame con i pneumatici stradali. Continuiamo sul percorso di gestione sostenibile del motorsport, coerentemente con la strategia aziendale e forti della certificazione importante ottenuta da FIA alla fine del 2021. Infine, guardiamo al futuro confermando l’impegno per sostenere le giovani promesse del volante“.

 

Un triplo salto nel futuro a causa delle molteplici novità tecniche: la già richiamata introduzione dei pneumatici da 18 pollici nel Campionato Mondiale di Formula 1,  oltre a quelli realizzati per le vetture ibride nel Campionato Mondiale Rally FIA  e alla nuova gamma di prodotti trasversale a più classi per le competizioni GT.

 

Quella alle porte in Formula 1 è una vera e propria rivoluzione copernicana: dopo oltre cinquant’anni, cambia infatti la dimensione dei pneumatici che avranno un ruolo chiave per supportare lo sviluppo delle monoposto realizzate secondo il nuovo regolamento, che reintroduce l’effetto suolo.

Per Pirelli è stato un nuovo P(rogetto) Zero, che ha coinvolto tutti gli elementi del pneumatico, dai profili, alla struttura, alle mescole. Il lavoro di preparazione è stato imponente: oltre 10.000 ore di testing indoor, più di 5000 ore di simulazione e più di 70 soluzioni sviluppate virtualmente per arrivare alle 30 specifiche testate da quasi tutti i team, per un totale di oltre 20.000 chilometri percorsi.

Nella fase di  progettazione il ruolo dei piloti è stato fondamentale: ciascuno ha contribuito, nelle diverse fasi, allo sviluppo consentendo a Pirelli di modellare il pneumatico sulla base dei loro feedback e aspettative.

Quali le differenze principali rispetto agli ormai vecchi 13 pollici?

Secondo Pirelli le nuove mescole hanno una finestra di utilizzo più ampia, che però non sacrifica la fase di riscaldamento, limitano il surriscaldamento e riducono il degrado.

Novità anche per le temperature delle termocoperte: tutti i pneumatici saranno infatti riscaldati a 70° e non più a 100° per gli anteriori e a 80° per i posteriori, come avveniva fino alla passata stagione. La riduzione della temperatura di esercizio delle termocoperte fa parte di un piano a largo respiro mirato ad eliminarne del tutto l’utilizzo nei prossimi anni nell’ottica di una maggiore sostenibilità ottenuta anche attraverso un ridotto consumo di elettricità.

E coerentemente con l’obiettivo di avere sempre un occhio al mercato, i nuovi 18 pollici, essendo più simili a quelli utilizzati abitualmente dagli automobilisti in tutto il mondo, consentiranno a Pirelli un più immediato e ottimale trasferimento di tecnologie dalle corse alla strada.

 

Credit foto: 1 e 3 Pirelli, 2 Maurizio Quarta.