A Suzuka en plein Red Bull, Leclerc a rischio

Commenti e opinioni di Giancarlo Minardi raccolti da Maurizio Quarta

Con il  Gran Premio di Singapore, continuano gli appuntamenti con la rubrica che ospiterà per tutto l’arco della stagione sportiva della F1 i commenti, (quasi) a caldo, di Giancarlo Minardi raccolti da Maurizio Quarta al termine di ogni gran premio. Ringraziamo Giancarlo per disponibilità nel condividere il suo pensiero.

  

Da Suzuka un verdetto atteso, ma ineluttabile …

Max Verstappen è campione del mondo, per la seconda volta nella sua giovane carriera.  Questo è il primo punto fermo, senza se e senza ma. Indipendentemente dalla pioggia che si è abbattuta sul circuito di Suzuka, indipendentemente dal fatto che la gara sia durata solamente 40 minuti, indipendentemente dalla penalità inflitta a Charles Leclerc, dal regolamento sportivo e dal sistema di attribuzione del punteggio.

 

… così come la netta superiorità della macchina …

Sia l’olandese che la Red Bull hanno dominato anche il gran premio del Giappone, aggiudicandosi pole position e vittoria con quasi mezzo minuto di vantaggio sul secondo, confermandosi al vertice di questo sport.

 

Con un Perez che continua a rompere le uova nel paniere Ferrari …

Risultato consolidato anche dal secondo posto di Sergio Perez che, negli ultimi giri, ha messo sotto pressione il monegasco di casa Ferrari, portandolo all’errore proprio nel finale. Col secondo posto ha superato di una lunghezza punteggio di Leclerc (253 punti contro 252) e a questo punto della stagione per il ferrarista la situazione non è così rosea.

 

A rischio anche il secondo posto nella classifica piloti?

Col titolo definitivamente nelle mani di Verstappen, Leclerc ha quattro gran premi (Stati Uniti, Messico, Brasile e Abu Dhabi) per provare a conservare, almeno, il secondo posto. Non sarà facile tenersi dietro Sergio Perez con questa Red Bull.

 

Una Ferrari che anche il bagnato non ha aiutato …

La Ferrari, anche sul bagnato, ha confermato i suoi attuali limiti. Competitiva nel giro secco (in qualifica Leclerc ha mancato la pole position per soli 10 millesimi di secondo), mentre nel long run saltano fuori le differenze con la Red Bull, anche legate al degrado gomme che a Suzuka ha mandato in crisi Leclerc, protagonista comunque di un’incredibile difesa, macchiata solamente da quel “lungo” sul finale che gli è costato il secondo posto.

 

Impressioni sul campionato degli “altri”?

Tra gli “altri” complimenti ai vecchietti Sebastian Vettel e Fernando Alonso. Grazie alla loro esperienza hanno saputo tener testa ad una situazione complicata chiudendo in sesta e settima posizione. Bravo anche a Nicholas Latifi che, insieme a Vettel, è stato tra i primi a passare alle intermedie, portando così la sua Williams al nono posto, davanti a Norris. Entusiasmante la lotta tra Ocon ed Hamilton per la quarta piazza.

 

Ancora discussioni su regolamenti e penalità …

Regolamento alla mano, la penalità di 5” inflitta a Leclerc (questa volta arrivata appena dopo pochi minuti) la trovo corretta. Peccato perché aveva lo spazio per difendere meglio la posizione, ma è troppo facile puntargli il dito contro considerando la difficile situazione.

 

Ma la confusione resta comunque tanta …

Il vero punto dolente del fine settimana è infatti l’ennesima confusione creata da questi regolamenti assurdi. Nonostante si siano completati solamente 28 dei 53 giri (quasi il 53% della corsa) nelle tre ore di tempo massimo, è stato attribuito il punteggio massimo. Questo perché la gara è stata considerata conclusa (è stata sventolata la bandiera a scacchi).

Onestamente non trovo una grande differenza tra concludere una gara per lo scadere del tempo massimo oppure a seguito di una bandiera rossa.

 

… con anche qualche bizantinismo di troppo …

A seguito di quanto successo a Spa-Francorchamps l’anno scorso, la Federazione ha introdotto dei nuovi sistemi di punteggio che si applicano a seconda di quanti giri sono stati percorsi. Questo punteggio però si applica solamente se la corsa non dovesse più ripartire dopo la bandiera rossa … Mi pare una complicazione inutile soprattutto se si continua ad andare a correre in circuiti attraversati da monsoni e/o cicloni.

 

Soluzione?

Forse è il caso di semplificare questi regolamenti e rivalutare i calendari per evitare di avere gran premi di tre ore, con macchine impegnate in pista per molto meno tempo

 

Il circo migra ora nel continente americano: arrivederci dunque negli USA.

 

Foto 1 – Credit Michele Mereghetti