Lo spagnolo si appresta ad affrontare la prossima stagione in MotoGP™ da pilota ufficiale Aprilia, con la casa di Noale al rientro nella classe regina.
Con l’Aprilia hai vinto il Mondiale 125cc e stavi per riuscirci anche in 250cc. Che sensazioni hai ora che torni a correre per la casa italiana?
“Conservo molti bei ricordi perché in passato ho ottenuto dei grandi risultati con Aprilia. È una Casa importante che ha tutte le capacità per sviluppare una moto competitiva e sono sicuro che torneremo ad alti livelli”.
Inoltre, tornerai ad esser un pilota ufficiale in MotoGP…
“Esatto, è un aspetto molto positivo. Quando correvo da pilota ufficiale per la Suzuki mi piaceva molto, perché in pratica avevo la possibilità di sviluppare io stesso la moto. Si lavora molto di più rispetto a una moto satellite, del resto hai anche più opzioni. Se guidi moto satellite, allora ricevi un dato materiale, che poi è quello che manterrai per il resto della stagione”.
Alla fine hai potuto far visita alla fabbrica, come volevi?
“Quest’inverno alla fine non sono andato ed ho preferito allenarmi in casa, ma ho sempre seguito e analizzato i dati raccolti nei test di Valencia e Jerez. Al primo test in Malesia troveremo un moto cambiata in diverse componenti, sarà molto diversa da quella provata a Jerez”.
Quella che sta per iniziare, sarà una stagione di transizione e di sviluppo o credi che potrete aspirare a risultati significativi?
“Aprilia ha avuto del coraggio a voler entrare nel Mondiale nel 2015, quando la Suzuki, per esempio, per 2 anni ha sviluppato la moto rimanendo fuori dalle competizioni. Sarà una stagione di sviluppo, per poi avere una moto competitiva nel 2016. Inoltre la classe regina cambierà, ci saranno nuove regole e nuovi pneumatici. In questo 2015 lavoreremo sodo senza porci degli obiettivi. O meglio, il nostro obiettivo sarà ridurre il gap che ci separa dai primi”.
Quali sensazioni hai avuto nella tua prima presa di contatto con l’Aprilia MotoGP? Come descriveresti il carattere di questo prototipo?
“È una moto molto diversa dalla Honda. Quando l’ho provata a Valencia, la ciclistica mi è piaciuta abbastanza. Forse il motore mancava di potenza, ma a Jerez, con il propulsore a valvole pneumatiche e il diametro dei pistoni da 81mm, la potenza è aumentata considerevolmente ed ho notato che il telaio richiedeva maggior rigidità. L’elettronica non entrava in funzione correttamente, lo pneumatico posteriore pattinava troppo e tutto risultava un po’ strano. Il prossimo test in Malesia servirà per affinare il prototipo e procedere passo dopo passo. Avremo anche un cambio «seamless», ma non ancora durante i primi test. Probabilmente arriverà per la seconda o terza gara dell’anno”.
Senza parlare di risultati in concreto, come ti auguri di concludere la prossima stagione?
“Non guardo ai risultati, bensì all’obiettivo di esser sempre più vicino ai primi. Dobbiamo concentrarci sul nostro lavoro, ma se nella prima gara saremo a 2 secondi dal primo e terminiamo poi l’anno a soli 5 decimi, credo sarà questo un gran risultato”.
Fonte: motogp.com