E’ scomparso all’età di 85 anni un personaggio storico della Formula 1 come Guy Ligier, fondatore della squadra che portava il suo nome, da lui diretta dal 1968 al 1992.
Fu con l’arrivo degli anni 60 che Guy passò finalmente alle 4 ruote, mentre era già imprenditore nelle opere pubbliche, e dopo tante gare con le vetture sport-prototipo arrivò nel 1966 e 67 finalmente la Formula 1, con il 6° posto in Germania nella seconda stagione come miglior risultato (in realtà fu 8° assoluto sotto la bandiera a scacchi, ma davanti a lui erano arrivate due vetture di Formula 2, quindi riuscì a conquistare il suo unico punto mondiale). Poi la scomparsa dell’amico Jo Schlesser spinse Ligier a rinunciare al volante in mano, ma non alle auto. E così cominciò la sua carriera di Costruttore.
Prima prototipi, e poi F1. Ligier partì come costruttore con le vetture a ruote coperte, comindiando da quella chiamata Ligier JS1 per le iniziali proprio dell’amico Schlesser. Ma nel 1976 arrivò il debutto nel Mondiale di Formula 1 con la JS5 guidata da Jacques Laffitte, che già alla sua terza gara arrivò al quarto posto a Long Beach. E continuò ancora meglio, conquistando la pole position a Monza e finendo la stagione con tre podi (Austria, Belgio, Italia).
La prima vittoria già nella seconda stagione. In Svezia Laffitte portò per la prima volta una vettura francese con motore francese al successo, e così la scuderia conquistò la prima delle nove vittorie complessive nella storia dell’equipe. L’ultima si ebbe nel 1996, quando Olivier Panis andò a vincere il Gran Premio di Montecarlo.
Il successo a Monaco fu il canto del cigno prima della chiusura definitiva. Infatti la scuderia fu poi comprata da Alain Prost, che la rinominò con il suo nome a partire dal 1997 fino al 2001, quando arrivò la definitiva cessazione dell’attività