100 di questi GP! … come minimo

 

 

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Con queste parole il Presidente della Regione Lombardia ha suggellato il suo intervento nell’ambito della conferenza stampa di presentazione dell’86mo Gran Premio d’Italia che si correrà a Monza nel prossimo weekend, prima di lanciare un messaggio quasi di sfida a Bernie Ecclestone nelle successive interviste: “… ci vogliono i danée (soldi, per i non lombardi), ma Monza è Monza: caro Bernie, ricordatelo!”.
Le parole di Maroni ben sintetizzano l’asse concettuale su cui si è articolata la conferenza stampa: da un lato, le richieste economiche di Ecclestone per rinnovare il contratto in scadenza nel 2016 e le conseguenti manovre per trattare, discutere, negoziare, trovare fondi; dall’altro il peso della storia e della tradizione che in tanti sono convinti verrà alla fine adeguatamente considerato.
Ha dato avvio al coro della storia Fabrizio Sala, Assessore Regione Lombardia con delega all’EXPO, ricordando che Monza è la pista più antica del Mondiale e che il GP lombardo è l’unico GP d’Italia possibile.
Gli ha fatto eco Ivan Capelli, Presidente di ACI Milano, ricordando che a Monza hanno corso 456 piloti di 38 nazioni in 65 edizioni valide per il Mondiale (contro le 62 di Monaco e e le 49 di Silverstone), con l’auspicio che Ecclestone lo capisca. E tradizione per Capelli significa anche pubblico in pista, non tribune vuote come in Bahrein. Alla Cina, ricorda inoltre Capelli, sono stati necessari dieci anni per arrivare ai livelli di Monza.

Angelo Sticchi Damiani, Presidente dell’Automobile Club d’Italia, è convinto che facendo sistema (tra pubblico e privato, tra parti politiche opposte, tra amministrazioni locali e centrale) ce la si possa fare: realisticamente, ammette però che per convincere Ecclestone servono atti concreti. Parole riprese da Andrea Dell’Orto, Presidente di SIAS, quando ricorda che il famoso “emendamento” cui non credeva inizialmente nessuno, oggi esiste. Per chi fosse meno addentro sull’argomento: si tratta dell’emendamento approvato in Senato a fine luglio in merito alla defiscalizzazione dei fondi messi a disposizione dalla Regione Lombardia per il Gran Premio d’Italia, l’ammodernamento dell’Autodromo, la tutela del Parco e la Villa Reale, che consentiranno di investire 20 milioni di euro senza vincoli burocratici, politici e soprattutto fiscali sul territorio brianzolo.
L’impegno finanziario della Regione sarà poi ancora più imponente: 70 milioni di investimenti per i prossimi dieci anni. Regione che peraltro si è anche mossa sul piano della mobilitazione popolare in favore dell’autodromo, attraverso la raccolta di oltre 40mila firme, “presenti” all’evento in una corposa pigna di quadernoni verdi, che Maroni promette di consegnare ad Ecclestone domenica.
Sulle firme, Maroni ci scherza anche un po’ su: quando firmerà anche Ecclestone, propone infatti di mettergli da firmare anche il famoso contratto, così facciamo vedere chi è più furbo! Commento di un profondo conoscitore della F1 presente in sala e che preferisce restare nell’anonimato: se vogliamo fare a gara a chi è più furbo, quello è sicuramente Ecclestone!
Tante le domande prima della conferenza stampa sullo stato della famosa (o famigerata?) trattativa per il rinnovo del contratto: Capelli ha confermato che al momento non ci sono ancora tempi precisi né limiti temporali. E circa l’esistenza di un piano B nel caso di stallo? ““Per il momento siamo focalizzati nel raggiungere questo obiettivo” (il rinnovo).Sulla possibilità di un aiuto concreto da parte di Ferrari, Capelli glissa elegantemente: “… se dovesse vincere in questo weekend, ci darebbe già una mano enorme”.
Monza non è però solo F1, né lo vuole essere. Tra agli obiettivi del piano industriale varato dal nuovo management, il ritorno dei Prototipi e delle due ruote.
Per quanto riguarda i primi, si vocifera che il WEC potrebbe inserire nel calendario 2016 anche la pista di Monza: tra i plus dell’autodromo brianzolo, il fatto di poter vantare un curvone da percorrere in pieno, sia pur in condizioni di massima sicurezza.
Due ruote significa ritorno della Superbike: in tal senso parrebbero non esistere eccessivi problemi legati all’inserimento di una terza gara italiana, accanto a quelle di Imola e Misano. Tra circa due mesi e sapremo qualcosa di più.

Nel frattempo, quest’anno ci si aspetta il pienone: la prevendita dei biglietti, grazie anche ad una Ferrari decisamente più competitiva dello scorso anno e all’appeal di Vettel, è cresciuta del 4% sull’offline e dell’8% sull’online. Speriamo sia di buon auspicio …

Maurizio Quarta

 

Foto  Maurizio Quarta