di Maurizio Quarta
Matrimonio atipico per il primo importante evento della primavera monzese: la Formula Renault 3.5, già in passato protagonista sul circuito brianzolo, questa volta viene ospitata come manifestazione di contorno all’interno delle Blancpain Endurance Series.
Il trofeo Blancpain, per quanto giovane – nasce infatti sotto questa veste nel 2011 – raccoglie in realtà l’eredità dei campionati FIA GT e FIA GT1: nel 2010, quando venne lanciato, il campionato FIA GT1 si impose come un fatto storico nel motorismo sportivo, con sei case di prestigio al via (Aston Martin, Corvette, Ford, Lamborghini, Maserati e Nissan), ciascuna rappresentata da due team composti ciascuno da due vetture. Tra i piloti, ben nove ex piloti di F1.
La formula, che prevedeva due gare sprint di un’ora, lasciava però vuoto un’importante spazio, quello di un campionato endurance, per l’appunto il Blancpain, il cui fulcro è la Total 24 Hours di Spa, cui le 3 Ore di Monza sono un degno corollario.
In un contesto in cui la crisi falcidia il numero di partecipanti alle competizioni motoristiche, le Blancpain Series sembrano andare controcorrente: 40 vetture divise in 3 classi a Monza, con alle spalle numeri record nel 2013. Oltre 50 vetture in griglia nelle gare del 2013, 10 case costruttrici, 12 modelli presentati nel corso della stagione.
Grandi nomi in griglia:, McLaren, Mercedes, Audi, Bentley, Aston Martin, Nissan e Ferrari.
E stavolta McLaren ha sorpreso tutti: le due auto numero 98 (vedi foto) e 99 del team ART Gran Prix, guidate rispettivamente da Demoustier-Parente-Premat e da Soucek-Korjus-Estre hanno infatti occupato il primo e il terzo gradino del podio, chiudendo “a panino” l’Audi R8 di Ortelli-Guilvert-Sandstrom.
Nonostante non fosse la gara principale in tabellone, c’è stato un grande interesse da parte sia del pubblico che della stampa anche per la Formula Renault 3.5: a parte il livello agonistico molto alto espresso in gara, molta curiosità era soprattutto attorno a tre piloti: Carlos Sainz, Sergey Sirotkin e Luca Ghiotto.
Il primo, figlio del grande rallista spagnolo, sta conquistando tutti con il suo modo di correre e anche con l’innata disponibilità e simpatia: a detta di tutti è un predestinato in F1, si dice quasi certamente in orbita Red Bull (iniziando magari da Toro Rosso).
Sirotkin è già nell’orbita Sauber come test driver e dovrebbe salire prossimamente sulla vettura elvetica in occasione del Gran Premio di Russia.
Luca Ghiotto è un giovane pilota italiano che sta dando risultati inaspettati: arrivato 4° i n gara 2, ha vinto la speciale classifica Renault dedicata ai rookie. Osservato speciale da molti, gli auguriamo di aver miglior fortuna di tanti colleghi italiani.
Foto Suissesport di Maurizio Quarta