Tutto sull’impegno richiesto ai sistemi frenanti delle monoposto in Bahrain, uno dei circuiti più duri per i freni.
Dal 6 all’8 aprile il Bahrain International Circuit ospita il 2° appuntamento del Mondiale 2018 di Formula 1. Situato nel deserto di Sakhir, il circuito è stato progettato da Hermann Tilke e per la sua realizzazione sono stati spesi 150 milioni di dollari, molti dei quali necessari per creare il fondo su cui depositare l’asfalto.
Grazie all’installazione di un sistema di illuminazione artificiale, dal 2014 il GP Bahrain si disputa in notturna. Ciò nonostante nelle ultime 3 edizioni la temperatura del suolo ha sempre oscillato dai 26 ai 34,8 gradi. Questi valori si traducono in un notevole grip meccanico.
La presenza di molte frenate ad alto impatto energetico, per di più concentrate nella sezione centrale della pista, si traduce in un’usura elevata dei materiali d’attrito. Per adattarsi alle monoposto 2018, più performanti di quelle degli ultimi anni, i tecnici Brembo hanno aumentato il numero dei fori dei dischi in carbonio e realizzato nuove pinze.
Per ciascun team Brembo ha realizzato sistemi frenanti ad hoc che garantiscono un’integrazione ottimale con le caratteristiche aerodinamiche e meccaniche delle auto.
Il circuito mediorientale rappresenta un banco di prova molto duro per tutte le componenti dell’impianto frenante, come dimostra l’indice di difficoltà attribuito dai tecnici Brembo. In una scala da 1 a 10, il Bahrain International Circuit si è meritato un 9, valore che lo posiziona tra i circuiti altamente impegnativi per i freni. Solo Montreal, Città del Messico, Abu Dhabi e Singapore hanno ottenuto un punteggio più alto.
L’impegno dei freni durante il GP
In Bahrain i piloti usano i freni per poco più di 14 secondi al giro, cioè per il 16 per cento della gara.
Rispetto all’edizione dell’anno scorso la decelerazione media è cresciuta da 4,4 a 4,6 g a seguito dell’aumento della coppia frenante.
Dalla partenza alla bandiera a scacchi ciascun pilota ricorre ai freni oltre 450 volte, esercitando un carico totale sul pedale vicino a 48 tonnellate. In altre parole, ciascun pilota esercita un carico di oltre 490 kg al minuto.
Le frenate più impegnative
Delle 8 frenate del Bahrain International Circuit 4 sono classificate come impegnative per i freni e altre 3 sono di media difficoltà. In sei di queste frenate la decelerazione è di almeno 4,5 g.
Infografica: http://www.brembo.com/en/PublishingImages/company/news/formula-1-bahraingp-brembo-brake/02_bahrain.gif
La staccata più impegnativa è quella alla curva 1: le monoposto vi arrivano a 324 km/h e frenano per 2,26 secondi in 61 metri per scendere a 82 km/h. I piloti esercitano un carico di 118 kg sul pedale e devono sopportare 5,1 g di decelerazione, valore solitamente provato dagli astronauti durante il rientro sulla Terra.
Quasi la Stessa decelerazione anche alla curva 14 (5 g), ma la velocità di punta prima di frenare (297 km/h) e quella di ingresso (126 km/h) sono diverse: ne conseguono anche minori tempi e spazi di frenata, cioè 1,93 secondi e 45 metri.
Impressionante la frenata alla curva 4: in soli 46 metri, meno della metà dell’altezza della montagna più alta del Bahrain, le monoposto perdono 175 km/h con una decelerazione di 4,9 g.
Prestazioni Brembo
In Bahrain, le monoposto dotate di pinze Brembo ha vinto 11 delle 13 edizioni disputate sino ad oggi, incluse le ultime 10. La scuderia più vittoriosa con i freni Brembo a Sakhir è la Ferrari con 5 successi. Tutti e 7 i piloti che hanno vinto il GP Bahrain hanno trionfato almeno una volta con i freni Brembo.