Campionato Italiano Rally Terra: la conferma di un grande spettacolo


Il Campionato Italiano Rally Terra non ha tradito le aspettative. Sul grande palcoscenico del CIR, nella circostanza abbinato al 45° Rally San Marino, tanti i protagonisti che si sono confermati e classifica ancora più corta che preannuncia un girone di ritorno davvero esaltante.

Tutto faceva pensare ad un appuntamento, quello del 45° Rally San Marino, organizzato dalla FAMS, Federazione Auto Motoristica Sammarinese, che avrebbe potuto regalare incertezza e grande spettacolo, grazie ai protagonisti del Campionato Italiano Rally Terra che all’ombra del Monte Titano si sarebbero giocati moltissime chance per incrementare o recuperare, secondo i punti di vista, posizioni in chiave classifica generale, anche perché la gara sammarinese rappresentava l’ultima occasione con il coefficiente maggiorato ad 1,5. E così è stato, considerato che alla fine è emersa una classifica che ha rilanciato alla grande un Andrea Dalmazzini, che alla fine della prima tappa forse avrebbe preferito andare al mare, tanto era sfiduciato e scarico, ma che al pronti – via della seconda tappa ha ritrovato tutte le giuste motivazioni, oltre ad una Ford Fiesta R5 della X Race Sport impeccabile e così ha iniziato una arrembante tappa che lo ha portato, naturalmente in compagnia del suo navigatore Giacomo Ciucci a conquistare la terza piazza nel tricolore terra, oltre alla sesta posizione assoluta, che lo ha proiettato in vetta alla classifica, anche se con un margine davvero sottile, 0,75 punti nei confronti del secondo, Giacomo Costenaro! Appunto Costenaro, il vincitore della gara di apertura in questa stagione, il Liburna Terra, era uno dei piloti attesi ad un rilancio, viste le sue doti e caratteristiche e visto soprattutto che dopo l’apertura toscana aveva infilato un indigesto ritiro nell’altro rally “pesante”, il Rally dell’Adriatico. Così il portacolori del Rally Team, alla guida della sua Peugeot 208 R5, ha sfoderato una bellissima prestazione che, in coppia con Justin Bardini, lo ha rilanciato alla grande verso la vetta della classifica, considerato che la vittoria sulla terra sammarinese l’ha costruita fin dall’inizio e addirittura ha chiuso nella generale quarto assoluto, evitando il più possibile “sabbie mobili” sempre presenti in gare così lunghe e difficili. E così è arrivato un brillante piazzamento ai piedi del podio e alle spalle di Andrea Nucita. Davvero una bella prestazione. Tanto per rimanere in tema di belle prestazioni, non c’è dubbio che chi merita una sicura menzione è Luca Hoelbling, oltre a Mauro Grassi, che al volante della Skoda Fabia R5 “targata” S.A. Motorsport, ha cercato ed ottenuto la migliore prestazione della stagione, chiudendo in seconda posizione nel tricolore terra, tra l’altro finendo quinto assoluto nella generale del rally. Il veronese si rilancia così verso i piani alti del campionato. Fin qui abbiamo accennato alle note positive del CIRT, ma tra queste manca un riferimento ad un pilota che da tutti era messo al primo posto nei pronostici del Terra e che in effetti stava mantenendo le promesse, visto che dopo un primo giro di prove, anche se grazie anche ad un leggero vantaggio nel trovare le prove già spazzolate dai primi, occupava la terza piazza assoluta, davanti all’astro nascente Kalle Rovanpera e ad un certo Paolo Andreucci. Daniele Ceccoli stava davvero realizzando tempi importanti e nel corso della prima tappa era comunque arrivato, sempre perfettamente coadiuvato da Capolongo, alla penultima prova speciale in quinta posizione assoluta, poi un primo problema sulla sua Ford Fiesta R5 che si materializzava clamorosamente nella successiva speciale di chiusura sulle vie cittadine di San Marino. Distacco di una ruota e ritiro inevitabile. Il sammarinese rientrava il giorno successivo e almeno riusciva a portare a casa qualche punto estremamente importante in chiave campionato, grazie ad una tappa corsa tutta all’attacco, finendo secondo assoluto, dopo il ritiro di Rovanpera arrivato per lui addirittura nel trasferimento dall’ultima prova alla pedana di arrivo. Dunque Ceccoli che c’è, ma i conti con la sfortuna non erano stati calcolati in sede di pronostici. Se però parliamo di sfortuna, la palma d’oro l’ha conquistata Nicolò Marchioro. Il veneto, alla guida della Peugeot 208 T16 R5 del Power Car Team, in coppia con Marchetti, si era presentato ai nastri di partenza dell’ultima prova in programma in terza posizione nel tricolore terra, pronto ad attaccare la seconda piazza di Luca Hoelbling, ma qualcosa non è andato nel verso giusto e così, a causa di una foratura, invece di consolidare il primato in classifica, oggi si ritrova addirittura quarto, anche se a soli 8,25 punti dalla vetta, ovvero da Dalmazzini. Gara sfortunata anche per Gigi Ricci e Giovanni Manfrinato, entrambi costretti al ritiro, rispettivamente nella quarta e quinta prova speciale. Insomma un rally duro, molto difficile e che ha riservato davvero colpi di scena in serie. Un rally che però ha ulteriormente mischiato le carte in tavola. E allora ci dovremo preparare a vivere un girone di ritorno davvero incandescente, anche se i punti “pesanti”, ovvero i jolly abbinati al CIR sono finiti. Comunque ancora 37,5 punti in palio non sono poca cosa, tutt’altro e così saranno tutti pronti a darsi battaglia; del resto il Nido dell’Aquila è in programma il 9-10 settembre, le agognate vacanze estive sono ormai ad un passo, ma è certo che c’è chi sta già pensando a Nocera Umbra e dintorni…