Ferrari Challenge: 22 anni e non li dimostra

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Di Maurizio Quarta

Come è ormai tradizione da diversi anni, Monza ha dato il via alla 22esima edizione del Ferrari Challenge Europe (data di nascita il 1993), il campionato monomarca del cavallino rampante, mentre il campionato Asia Pacific è già partito a Sepang e quello nord americano a Daytona.

Nonostante un inizio del campionato di F1 con diversi punti interrogativi (due quarti posti per Alonso nelle prima due gare), il numero di vetture iscritto all’evento monzese del Ferrari Challenge Trofeo Pirelli è stato come sempre impressionante e di assoluto rilievo. Quasi a conferma di quella strettissima relazione “tra pista e strada” tanto cara a Luca Montezemolo e dallo stesso costantemente richiamata in occasione delle presentazioni della vettura di F1, che ribadisce il posizionamento strategico di Ferrari come produttore di vetture di alta gamma. Un produttore capace però di vendere l’”esperienza Ferrari” attraverso ingenti investimenti in attività di marketing e in programmi dedicati alla sua particolare clientela.

In un anno comunque di seria crisi economica, in cui anche formule molto titolate devono fare i conti con ridotto numero di team partecipanti a loro volta portatori di budget notevolmente ridotti (e talvolta anche non esistenti), schierare in griglia 44 vetture (27 nel Trofeo Pirelli, 17 nella Coppa Shell), è un gran risultato, anche alla luce delle tante nazionalità rappresentate: oltre alla solita lunga teoria di piloti italiani, sono presenti piloti provenienti da 13 diversi paesi: la ormai solita significativa presenza dei paesi dell’Est Europa, tra cui spiccano quest’anno la Slovacchia con ben sei piloti e la Russia con tre, diversi paesi europei, ma anche presenze dal Canada e dall’Argentina.

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Un campionato vecchio di oltre 20 anni, può giocare solamente la carta dell’innovazione costante per essere attrattivo sia per i piloti che per il pubblico, che ha sempre giudicato la formula interessante ed emozionante, specie per le “ammucchiate” alle due chicane e per le “spinte” e “sportellate” che si vedono in gran numero in pista. Lo scorso anno era stato introdotto il meccanismo della “penalizzazione in griglia”, mentre quest’anno il nuovo format del weekend prevede prima sessione di qualifiche e gara 1 al sabato, seconda sessione di qualifiche e gare due alla domenica, con il venerdì dedicato a test e prove libere.
Campionato italiano e campionato europeo sono un tutt’uno, che si articolerà su sette appuntamenti, come lo scorso anno (che già ne aveva perso uno per strada), di cui solo due sul suolo italico: Monza e a seguire Mugello. A sua volta, il campionato – omologato dalla FIA – si articola in Trofeo Pirelli (che comprende le classi Pro e Am) e Coppa Shell, che comprende la Coppa Gentlemen per i piloti over 55) con due gare per ciascuna categoria nelle giornate di sabato e domenica.

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Nuovo anno, nuova vettura: quest’anno si corre in tutti i campionati con la 458 Challenge Evo, ancora più performante grazie ad un nuovo kit aerodinamico: la presenza di un nuovo alettone posteriore, derivato dalle competizioni GT, consente di raggiungere velocità di percorrenza in curva sensibilmente più elevate rispetto al passato.
La risposta del pubblico: ampiamente positiva come sempre. Bastava osservare la folla sulle tribune in Ascari e in prima variante. Positiva l’abbinata con le gare del campionato EuroV8, che ha preso il posto del campionato Superstars.

Foto Suissesport  Maurizio Quarta