Spera dunque di aver maggior fortuna in quest’occasione sulla Taylor Made Moto2 con il team Brough Superior che di recente ha sviluppato, testato e corso negli Stati Uniti.
“In una telefonata mi hanno detto che avevanno un prototipo, un posto in griglia e forse anche un pilota, ma nulla di definitivo. Quindi, mi hanno chiesto se fossi stato disposto ad andare a dare un’occhiata alla moto, per testarla e dare loro un feedback. L’unica pista di prova disponibile era Mallory Park, che ci avrebbe dato le risposte di cui avevamo bisogno.”
“Siamo andati a provare la moto e le cose sono andate bene fin dal primo momento. Ho preso confidenza con la moto e ho cominciato a capire come funziona. E’ piuttosto nuova per me, con quel quadrilatero anteriore. Da lì, abbiamo poi preso rapidamente una decisione.”
“Si doveva provare questa settimana, ma il riceverá il motore mercoledì, che verrá montato nel telaio il giorno successivo. Arriviamo a Silverstone con pochi km sulle spalle ma per quel poco che siam riusciti a girare, mi sentivo a mio agio.”
Riguardo alle sue aspettative, McWilliams ha dichiarato: “La mia forma non è quella di quando correvo nel 2004, ma ho cercato sempre di curarla. Di sicuro non sará ai livelli di Tito Rabat o Maverick Viñales! La Moto2 non è poi così fisica come la MotoGP. Sará fondamentale cercar di stare con i piú veloci. E’ straordinario il modo in cui questi ragazzi della Moto2 entrano in curva.”
“L’idea alla base di questo progetto è arrivare sempre alla fase successiva. Non ci aspettiamo risultati di rilievo: giá arrivare tra i primi 20 sarebbe un successo. Vogliamo proseguire nello sviluppo e magari tornare in gara anche il prossimo anno.”
Fonte: motogp.com