Gran Turismo Endurance: una gloriosa categoria.

Di Massimo Campi – foto ©Raul Zacchè/Acturlafoto

 

Con la WEC 8 Ore del Bahrain è definitivamente finita l’epoca della classe Gran Turismo Endurance, da sempre siglata GTE che, da questa ultima stagione era solamente ammessa per la Classe “Am” quella riservata ai team privati e gentleman driver. Una svolta decisa nel mondo dell’endurance che in futuro vedrà al via, le vetture della classe Gt3, omologando anche il WEC ai vari campionati GT internazionali e nazionali. Per le case costruttrici è un nuovo grande sbocco commerciale e di immagine: preparare o produrre una piccola serie di Gt3 è sicuramente più economica che realizzare una GTE in pochissime unità. Inoltre apre anche la possibilità di confronto con altre case, vedi BMW, Lamborghini, McLaren che hanno già delle Gt3 pronte ma non erano mai entrate a far parte del ristretto parco macchine che correva nel WEC.

La storia della classe Gran Turismo Endurance, Gran Turismo Endurance, abbreviata in GTE, nasce per volere della Automobile Club de l’Ouest per ammettere le Gran Turismo nelle principali gare di endurance mondiali tra cui la 24 Ore di Le Mans, la 24 Ore di Daytona e i relativi campionati.

Le GTE derivano dalla ex classe GT2, che si differenziava dalla vecchia GT1 degli anni ’90 che a sua volta aveva prodotto dei veri e propri prototipi con fattezze di supercar.

Il debutto delle allora GT2 avviene nella stagione 1999 alla 24 Ore di Le Mans, nell’American Le Mans Series e nell’European Le Mans Series, e con il nome di “N-GT” nel Campionato FIA GT. Nel 2005 la classe è stata rinominata GT2, seguendo la più veloce GT1 (precedentemente conosciuta come GTS).

La classe N-GT continua fino al 2010, dove viene soppressa dalla ACO e sostituita con la nuova LM GTE in Europa e GTLM in America che corrono nel 2011.

Quando nasce il WEC la classe GTE diventa uno dei cardini portanti della categoria e viene a sua volta divisa in due classi la GTE-Pro destinata alle vetture e piloti professionisti ufficiali e la GTE-Am per i team privati ed i piloti gentleman driver. La GTE-Pro vanta anche il titolo mondiale della categoria, sia per le vetture che per i piloti. Dal 2022 la classe GTE non è più presente nel campionato americano e nella stagione WEC appena conclusa era ammessa solo la classe GTE-Am.

Il regolamento tecnico della GTE prevedeva l’ammissione di GT basate sui modelli di produzione. Le vetture dovevano essere a 2 porte con abitacolo chiuso o aperto, che potessero essere usate su strade aperte e disponibili alla vendita.

L’ACO ha differenziato il regolamento tre grandi e piccoli costruttori: i grandi costruttori devono produrre almeno una vettura a settimana, mentre i piccoli costruttori, con una produzione inferiore a 2.000 auto all’anno devono realizzare almeno un esemplare al mese.

L’omologazione delle vetture veniva rilasciata dopo la produzione di 100 vetture per i grandi costruttori e 25 per i piccoli. L’auto inoltre deve avere una campagna pubblicitaria di lancio e una rete di vendita ufficiale. La cilindrata massima è limitata a 5,5 litri per gli aspirati e 4 litri per i motori sovralimentati. L’unica deroga è stata concessa in passato alla SRT Viper che aveva un motore aspirato di 8 litri. Il motore deve essere usato in una macchina di produzione; benché spesso si usa il motore della versione stradale, l’ACO ha fatto alcune eccezioni, come ad esempio per la BMW Z4 GTE, che usava un motore di altri modelli. I motori vengono poi muniti di air restrictors con valori definiti per le varie cilindrate.

Il peso minimo della vettura è di 1.245 kg, Fibra di carbonio, titanio e magnesio sono vietati eccetto per alcune parti speciali, come cerchi ruota o alettoni. Le auto con abitacolo in carbonio (che non sia direttamente attaccato alle sospensioni) sono ammesse. Le quattro ruote motrici sono vietate, mentre il controllo trazione gestito del motore è consentito. Il cambio è limitato a 6 marce sequenziali. Tutte le macchine devono avere una telecamera posteriore, oltre agli specchietti laterali. Le vetture devono avere fari e tergicristalli e per distinguerle dai prototipi, devono avere fari di colore giallo (ad eccezione del WEC).

Per migliorare ed omologare le prestazioni nel corso di questi anni alle GTE sono state consentite delle eventuali modifiche per il primo anno di competizioni ed un più sostanziale pacchetto di modifiche ogni due stagioni. Se l’auto stradale viene aggiornata con nuovi componenti, questi possono essere usati anche nella versione GTE, attraverso l’aggiornamento dell’omologazione. I produttori possono inoltre richiedere deroghe per consentire l’omologazione di automobili o parti che sarebbero normalmente vietate dalle regole e piccole modifiche aerodinamiche sono sempre state consentite ogni anno nel WEC. I dispositivi aerodinamici come gli alettoni, sono sempre stati fortemente regolamentati e nel complesso, le normative tecniche hanno sempre mantenuto le GTE simili alle loro versioni stradali in termini di componenti e dimensioni.

Tutte le prestazioni delle vetture che hanno corso nella classe GTE sono sempre state poi regolate con il Balance of Performance che interviene attraverso modifiche al peso, con una variazione al massimo di 20 Kg e sulla potenza del motore, aumentandola o diminuendola di massimo 10 kw.

Nel WEC le LM GTE sono sempre state divise in due classi: GTE-Pro e GTE-Am. Le auto GTE-Am devono essere vecchie di almeno un anno, o costruite con le specifiche dell’anno precedente, e hanno dei limiti sulla qualifica dei piloti dell’equipaggio.

La vera mattatrice di queste stagioni è stata la Ferrari che ha conquistato ben 7 titoli mondiali costruttori con le sue 458GTC e 488GTE gestite dalla AF Corse, la grande organizzazione di Amato Ferrari. Il primo titolo arriva nel 2012, che viene ripetuto nel 2013 accompagnato dal titolo piloti di Gimmi Bruni. Anche la stagione successiva è sempre all’insegna del cavallino rampante sia per il mondiale costruttori che quello piloti con Bruni che vince in coppia con Toni Vilander. La Porsche è la regina del 2015 con Richard Lietz che vince il titolo piloti. Il 2016 è all’insegna della Aston Martin con Nicki ThiimMarco Sørensen. Con la nuova 488GTE la Ferrari ritorna i vertici mondiali nel 2017 pilotata da James Calado ed Alessandro Pier Guidi. Sono gli anni delle grandi lotte tra le GT con le sfide tra i grandi costruttori. Ferrari, Porsche, Corvette, Ford si dividono vittorie e podi soprattutto nella 24 Ore di Le Mans che rimane storicamente la gara da conquistare. La Porsche con la sua speciale 911GTE a motore centrale, una vettura prodotta nel numero minimo di esemplari appositamente per l’omologazione FIA è mondiale nella stagione 2018-2019 pilotata da Michael ChristensenKévin Estre. Il ritorno della Aston Martin alla vertice mondiale arriva nella stagione 2019-2020 con la Vantage AMR di Marco SørensenNicki Thiim. La grande storia delle GTE si conclude con il doppio titolo mondiale nel 2021 e 2022 per la Ferrari 488GTE della AF Corse pilotata da James CaladoAlessandro Pier Guidi.

Oltre ai titoli mondiali per le squadre ufficiali e per i piloti professionisti delle case i sono anche i titoli della serie GTE-Am con Ferrari ed Aston Martin come grandi mattatrici, seguiti dalla Porsche. In questa classifica, dove sono mischiati i piloti professionisti con gentlemen driver nell’abitacolo delle vetture ci sono nomi importanti come Jamie Campbell-Walter, Andrea Bertolini, Emmanuel Collard, Pedro LamyMathias Lauda, Nicklas Nielsen, Alessio Rovera.