Andreucci, Basso, Perico e Scandola sono i quattro pretendenti al successo finale. A pochi giorni dall’inizio della gara raccontano le loro ambizioni e le loro speranze
Il numero perfetto non è il tre, ma è il quattro. Per lo meno per quanto riguarda il prossimo Rallye Sanremo, che andrà in scena da giovedì 8 a sabato 11 aprile. A puntare alla vittoria assoluta, senza mezzi termini sono i tre protagonisti del CIR dello scorso anno, Paolo Andreucci, Giandomenico Basso e Umberto Scandola, ma la gara del Ciocco, prova di apertura della stagione 2015, ha messo in mostra anche Alessandro Perico, un pilota che il Sanremo lo ha già vinto, alla pari dei suoi tre qualificati avversari. Senza dimenticare che, alle loro spalle, ci sono Nicola Caldani, Gabriele Ciavarella e l’interessante francese Sébastien Chardonnet. Per mettere in scena un Sanremo più avvincente che mai.
Paolo Andreucci, Peugeot 208 R5, vincitore Rallye Sanremo: “È proprio un bel campionato, con quattro contendenti al successo e una bella lotta per le posizioni immediatamente dietro ai top driver. Sono contento. Ci divertiremo noi in macchina, si divertirà il pubblico sulle prove speciali”. Reduce da un quarto di secolo di lotte in corsa, il più delle volte vittoriose, il garfagnino gongola per il futuro divertimento, anche se il risultato del Ciocco per lui non è stato pienamente favorevole. “Sfortunato Scandola, sfortunato io per un problema di un pezzo che si è infilato non doveva, spiace per Basso perché ha sbagliato; e tutto ciò ha proiettato al vertice Alessandro Perico, che è un pilota veloce e costante ed a Sanremo sarà un brutto cliente. E se poi dovesse arrivare la nuova Škoda Fabia R5 per Scandola, come si vocifera da alcune parti, la gara sarebbe ancora più interessante e coinvolgente”. Dall’alto dei suoi nove titoli italiani, lottando contro tutti gli avversari che si sono presentati sulle strade del tricolore da quindici anni a questa parte, Andreucci ha una visione molto attenta della specialità. “Semplicemente non capisco il regolamento che impedisce ai meccanici di intervenire sulla vettura ai remote service park. In 15 minuti non possono certo sostituire il cambio o il differenziale, ma possono dare un’occhiata ad una sospensione, controllare che tutto sia a posto. E dare maggior sicurezza al pilota, specie se è reduce da una piccola toccata. E ciò si traduce anche in una maggior sicurezza per gli equipaggi ed una maggior spettacolarità della gara. Se il pilota ha un dubbio, non tiene sicuramente giù fino in fondo in tutta la speciale”. Paolo Andreucci è affascinato dalla storia del Sanremo “una gara che ha una storia ed un blasone importantissimi per la specialità” ed accetta di buon grado anche la Ronde di 45 chilometri. “Personalmente preferisco le prove più corte e di giorno. Per la semplice ragione che sono più televisive e permettono di comunicare maggiormente la specialità anche al grande pubblico che segue da casa. E noi abbiamo bisogno di fare numeri con il grande pubblico. In una prova così lunga è necessario dosare le forze e conservare la vettura per non avere problemi di freni, gomme o altro. Ed allora il pilota non va al limite e non fa spettacolo. Inoltre, se si hanno problemi tecnici, in una prova così lunga si finisce immancabilmente fuori gara, e ciò non è un bene per le Case che investono nei rally, per lo spettacolo e per il pubblico”. Ucci ci pensa ancora un attimo e poi aggiunge. “Ma questa è solo una sottigliezza. Se c ‘è la prova lunga, la si fa. Se c’è la prova alla luce dei fari la si fa. E non ci spaventiamo certo per questo” conclude allegramente. Ed i dati cronometrici lo confermano. Tutte le volte che ha disputato la Ronde l’equipaggio Andreucci-Andreussi è sempre stato al top della classifica assoluta.
Giandomenico Basso, Ford Fiesta R5 vincitore Rallye Sanremo: “Lo scorso anno vinsi il rally del Ciocco inaspettatamente, poi mi mi ritirai al successivo Sanremo per un’uscita mentre ero al comando. Quest’anno ero al comando del Ciocco quando c’è stata una leggera toccata che mi ha costretto al ritiro. Sono veramente dispiaciuto; spero di riscattarmi al Sanremo magari vincendo”. Giandomenico Basso è uno dei protagonisti del Campionato Italiano Rally e sarà sicuramente uno dei favoriti del Sanremo. “Rispetto allo scorso anno le vetture di classe R5 sono cresciute parecchio ed il loro vantaggio sulle S2000 è cresciuto. Ma oltre ad Andreucci, Scandola e me, si sono aggiunti altri piloti di punta nelle gare del CIR, a cominciare da Alessandro Perico che ha vinto al Ciocco e che va forte in tutte le gare”. Basso ha iniziato nel 2014 la sua vettura con la Fiesta GPL di BRC Racing, una vera sfida nella sfida. “Adesso abbiamo un anno di esperienza in più ed abbiamo lavorato sulle componenti meccaniche e per ridurre il peso, per essere più competitivi e sopratutto più affidabili. Adesso aspettiamo che da Ford arrivino quelle evoluzioni che ci permetteranno di essere competitivi con la concorrenza” Il pilota veneto è un affezionato al Rallye Sanremo. “Credo che la gara ligure abbia un fascino tutto particolare nel panorama rallistico italiano. Deve assolutamente rimanere nel calendario del Campionato Italiano, anzi, sarebbe doveroso che tornasse a far parte del palcoscenico internazionale. Ha fascino, una bella coreografia e soprattutto la prova ‘Ronde’ che è un unicum nel panorama rallistico. Quarantacinque chilometri senza soluzione di continuità e per di più di notte, obbligano il pilota ad affrontare la speciale con parecchia attenzione, gestendo le proprie forse e quelle della macchina. Con una simile configurazione di salite e discese la speciale mette in difficoltà freni ed assetti che arrivano in fondo alla prova piuttosto stanchi. Ma i due passaggi pomeridiani consentono di valutare bene il percorso e prendere dei riferimenti. Anche se di notte, poi cambia tutto”
Alessandro Perico, Peugeot 208 R5, vincitore Rallye Sanremo 2005: “Tranquilli, la gara ed il campionato se la giocheranno i soliti tre: Andreucci, Basso e Scandola. Io cercherò di andare forte, più forte che posso, ma sono pur sempre un privato contro tre equipaggi ufficiali”. Il bergamasco Alessandro Perico, guascone nell’atteggiamento ed in prova speciale, si dimostra molto cauto quando deve sbilanciarsi sulla sua tattica di gara al rallye ligure. E dire che lui il Sanremo lo ha vinto, nel 2005 con la Clio 1600, ed è salito sul podio nel 2004 (terzo), e nel 2012 (ancora terzo) e 2013 (secondo) quando il rally della Città dei Fiori era valevole per l’IRC Intercontinental Rally Challenge, la serie internazionale che vedeva al via i migliori equipaggi non solo europei. “Nelle ultime due edizioni al via dell’IRC c’era gente come Mikkelsen, Breen, Hanninen, Kopecky, Bouffier, e l’astro nascente Lapi. E sono riuscito ad inserirmi in classifica fra di loro. Nonostante ciò nel prossimo Sanremo non partirò lancia in resta all’assalto della classifica. Cercherò di essere più veloce possibile, ma senza prendere eccessivi rischi. Voglio arrivare in fondo, molto vicini ai tre ufficiali” e magari davanti a qualcuno o tutti, anche se Perico evita di dirlo. Infine il pilota della PA Racing sposta la sua attenzione sulle speciali del Rallye Sanremo “È una delle gare che preferisco. Mi piacciono le sue prove veloci ed impegnative, si va forte e si fa spettacolo. La Ronde è una prova che spaventa. Non siamo più abituati a correre di notte ed affrontare una speciale così lunga. C’è poi il tratto vicino a Baiardo che è stretto e sconnesso e si rischia di commettere un errore. Insomma una prova da fare di testa, tenendo un ritmo veloce e costante dal primo all’ultimo metro. La paura della prova? Sparisce del tutto appena il cronometrista inizia il conto alla rovescia primo dello start. Da quel momento pensi solo più a guidare” ed andare più forte possibile. Perché l’obiettivo è di continuare ad essere nel novero dei big del rallismo italiano. Come ha dimostrato la vittoria al Sanremo del 2005 ed il recente successo al Ciocco del mese scorso.
Umberto Scandola, Škoda Fabia S2000, vincitore Rallye Sanremo 2014: “Nonostante il ritiro del Ciocco contiamo in modo particolare sull’affidabilità della Škoda Fabia S2000 e su una squadra che lavora insieme in modo compatto per il quarto anno consecutivo. La nostra Fabia è sicuramente meno performante rispetto alle nuove vetture di classe R5, ma non partiamo assolutamente battuti, e contiamo di avere la nuova vettura prima possibile”. Il pilota veronese corre con la stessa formazione di dodici mesi fa quando, insieme al suo navigatore Guido D’Amore, salì sul gradino più alto del podio della gara della Città dei Fiori. “Fu una vittoria esaltante ottenuta con un pizzico di fortuna per gli errori di Giandomenico Basso, che era in testa alla gara e Paolo Andreucci nelle fasi iniziali. Ma vincere a Sanremo ha un sapore che risulta ineguagliato dalle altre gare, perché, come dice la famosa battuta, Sanremo è Sanremo”. Passando alla prossima edizione Rallye Sanremo, Umberto Scandola non ha dubbi. “Non ci saranno tattiche di gara. I rally in Italia hanno tutti la medesima caratteristica. Si parte a manetta e si va al 100% dal primo all’ultimo metro. Non c’è spazio per altre tattiche”. Umberto Scandola si illumina a sentire parlare della Ronde di 45,72 Km che unisce senza soluzione di continuità le speciali di San Romolo, Semiogo e Bignone. “Sono assolutamente favorevole a questa prova. Esaltante. E per di più si fa di notte. Esaltante” ripete ancora Scandola già immaginandosi sulle curve che venerdì 10 aprile chiuderà la prima tappa del 62° Rallye Sanremo.