Lorenzo: “Marc sarà ugualmente competitivo in Giappone”

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Il maiorchino nelle vesti di co-produttore in un film-documentario sul Barça. motogp.com lo ha raggiunto per fargli alcune domande…

Dopo la vittoria di domenica scorsa al MotorLand Aragon, che ha regalato alla sua squadra il titolo mondiale dei Team dopo 4 anni di dominio dei rivali della Honda, e l’ha riportato a -14 dalla leadership di Valentino Rossi nella classifica piloti, Jorge Lorenzo (Movistar Yamaha MotoGP) si è concesso una giornata diversa che l’ha visto ricoprire le vesti di co-produttore:

il maiorchino, da sempre grande appassionato di cinema nonchè tifoso del Barcellona (che quest’anno si è esibito nel suo secondo storico ‘triplete’), si è cimentato in questa nuova avventura, apportando il suo contributo. Alla presentazione del film-documentario “Barça Dreams” sui 115 anni di storia del Club, ne abbiamo approfittato per fare il punto su  quello che l’aspetta a Motegi, sul ruolo degli arbitri del Campionato, e sull’infortunio di Marquez…

Come mai hai deciso di cimentarti nel ruolo di co-produttore e come hai potuto seguire, con gli impegni del calendario, le fasi del processo di realizzazione e montaggio?

“Sono molto orgoglioso di esser il co-produttore di questo film-documentario, il primo e unico mai realizzato sul Barcellona: una squadra, anzi “mès que un club” con oltre 115 anni di storia. Un lavoro molto emozionante, anche perché racchiude due delle mie passioni come il calcio e il cinema: non potevo dire di no! Sono entrato nel progetto ed ho dato il mio contributo.

Ho visionato alcune parti, compatibilmente con i miei impegni nel Mondiale, dando la mia opinione su alcuni aspetti, come ad esempio sul capitolo dei primi anni del Barça: per il pubblico più giovane sarebbe stato forse troppo lungo. Mi hanno entusiasmato i capitoli su Maradona, su Cruijff, su Ronaldinho: in queste preziose immagini in alta definizione si celebrano tutti questi grandi momenti del Futbol Club Barcelona.” 

Sei reduce dalla vittoria di autorità di Aragon, dove ti sei portato a casa il trofeo che tu stesso hai disegnato. Ora si va a Motegi, tracciato dove hai vinto nel 2013 e 2014, mentre nel 2011 e nel 2012 sei arrivato secondo. Cosa succederà?

“Sono molto felice di questa vittoria perché è arrivata dopo due gare un po’ deludenti nelle quali mi aspettavo di conquistare più punti, ma per alcuni episodi e soprattutto per il meteo, non ero riuscito a ottenere i risultati sperati: la vittoria al MotorLand è stata fondamentale per lasciarsi tutto alle spalle!”

Nell’ultimo round, tra te e Valentino si è inserito Dani. Visto come ha lottato fino alla fine, può esser un alleato nella corsa al titolo?

“Spero di sì, magari a mio favore…(ride)! E’ andato molto forte, mi è stato utile per recuperare i punti persi in precedenza e darmi più chances di recuperarne altri nelle 4 gare che mancano alla fine. Ma anche Marquez o le due Ducati (con Iannone o Dovizioso) potrebbero stare davanti a Valentino e togliergli qualche punto. È una concreta possibilità, ma molto pericolosa, per entrambi.”

Qualche giorno fa Marc si è infortunato allenandosi in bici e non sarà al 100% a Motegi. Ad Aragon inoltre è arrivato il quinto “zero” della stagione. Perché così tante cadute?

“Lui ha già avuto un incidente simile alla vigilia del GP di Jerez, eppure ha lottato con me per la vittoria e penso che in Giappone sarà la stessa cosa. In effetti, ha commesso più errori del solito, forse dovuto alla sua non felice partenza che può avergli messo un po’ di pressione. Noi ne abbiamo approfittato per vincere il campionato dei Team e per dominare questa stagione.”

Dati alla mano, finora hai ottenuto 6 vittorie contro le 4 di Valentino; però lui ha finito soltanto 1 volta giù dal podio. La chiave per conquistare il titolo sarà dunque la regolarità o adesso l’unica cosa che conta sarà vincerle tutte?

“Fare più punti possibili, non importa come. E non commettere errori.”

Fonte: motogp.com