TESTO E FOTO DI MARCO FERRERO
Si chiude la MotoGP 2024 con la vittoria di Jorge Martin, meritata per quanto lo spagnolo ha fatto vedere in pista, ma pesantemente favorita dall’incidente di Aragon quando Alex Marquez ha mandato per le terre Francesco Bagnaia, togliendogli, ed è la matematica a dirlo, quei punti che lo avrebbero portato a confermare il titolo conquistato lo scorso anno.
Sicuramente altresì le scelte di Ducati non hanno messo Bagnaia, anche se nessuno avrà mai il coraggio di dirlo chiaramente, nelle condizioni di esprimersi al meglio, con la scelta, ancora tutta da comprendere, di scegliere Marc Marquez come altro pilota per la squadra ufficiale, liberando un talento come Bastianini e portandosi in casa un pilota “scomodo”, per nulla incline a rispettare le regole, poco corretto in pista e che, come buona parte dei grandi campioni, antepone i propri interessi a quelli del team.
Senza voler fare le Cassandre, ed è la storia che lo insegna, la scelta di aver due “prime guide” in un team ha sempre portato, non solo nel medio – lungo ma anche nel breve termine, più problemi che risultati, e chiunque abbia ritenuto di gestire la situazione dicendo “ci penso io” ha finito con l’essere travolto dall’ingestibilità della situazione.
Bagnaia è pilota intelligente ed equilibrato, ma questa situazione, in proiezione futura, qualche pensiero forse lo ha lasciato, ed alcuni errori di troppo commessi nel finale di stagione lo andrebbero a confermare; sono tutte ipotsi, certo, che andranno verificate, ma le perplessità di fondo comunque rimangono.
Quello che appare un mistero è poi la scelta di Ducati di non supportare Bagnaia, fino a prova contraria pilota ufficiale, nella conferma del titolo; quando mai si è visto che una casa favorisca passivamente la vittoria di un pilota che è certo che il prossimo anno vestirà la tuta di una moto avversaria ?… Anche solo per questioni di pubblicità o marketing, tutt’altro che secondarie, sarebbe stato più produttivo ed economicamente proficuo sia per Ducati che per Bagnaia che quest’ultimo confermasse il titolo del 2023.
Il tutto, si consenta, alla luce del fatto che ben quattro centauri Ducati erano in lotta per il titolo, per cui il titolo costruttori era assolutamente blindato; in ultimo le stesse dichiarazioni di un Dall’Igna in versione “Ponzio Pilato”, laddove da un lato dichiarava che la Ducati aveva interrotto (perchè?) lo sviluppo della moto, dall’altra lasciava libertà ai suoi piloti di lottare per il titolo (che però sono Bagnaia e Bastianini) lasciano qualche dubbio che il rapporto tra la casa di Borgo Panigale ed il centauro piemontese non sia più così idilliaco.
Peraltro, anche l’affermazione di Luca Marini, di solito sempre molto “misurato” nelle sue espressioni, che ha la sensazione che per il prossimo anno o giochi per il titolo siano già in qualche modo definiti a favore di Marc Marquez, guida al fatto che qualche situazione all’interno del team ufficiale Ducati sia tutta da verificare.
Per carità, si tratta solo di mere supposizioni, magari fantasiose, ma la prossima stagione è ormai vicina e le controprove si avranno a breve; per ora, ed è l’unico dato assolutamente certo, è che Jorge Martin, a cui vanno riconosciuti con onestà intellettuale tutti I meriti del caso, ha vinto il titolo iridato 2024 della MotoGP.