Il pilota HRC vince a Motegi ed è campione per la terza volta nella classe regina. Sono cinque corone iridate.

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Una piccola speranza diventa reale a Motegi e Marc Marquez ad inizio gara forse non pensava di diventare campione del mondo con tre gare d’anticipo sulla pista che già due stagioni fa lo ha visto alzare al cielo la corona iridata. Invece succede e il pilota Repsol Honda diventa il nuovo pentacampione della classe regina. La gara del numero 93 parte dalla prima fila e dopo aver duellato con i piloti Movistar Yamaha si mette in testa e prova a vincere, per il momento il GP. Ma sono proprio le cadute di Valentino Rossi e Jorge Lorenzo a incoronarlo campione del mondo al Twin Ring concludendo nel migliore dei modi una stagione di consistenza, maturità e dominio.

Marc Marquez racconta a caldo: “Quando ho visto Rossi fuori gara ho capito che la corsa poteva essere utile per il campionato ma quando anche Lorenzo si è ritirato ho subito pensato al titolo. Quando ho tagliato il traguardo non mi aspettavo nessuna celebrazione, non eravamo pronti ma il mio team ha creduto in me e si è preparato. Sulla griglia di partenza mi hanno detto di non spingere per la vittoria ma mi sentivo molto in forma”.

Il nuovo pentacampione commenta la stagione: “L’inizio d’annata è stato il più difficile, forse il più complesso della mia carriera. Dopo le prime vittorie ho vissuto un periodo di calo ma ho tenuto duro. È stato molto importante l’insegnamento che ho imparato l’anno scorso, cioè che la vittoria in campionato si costruisce di gara in gara. Questa è stata la stagione che ho sentito la maggior pressione, non è stato semplice gestirla”. Prosegue, “Abbiamo fatto molti progressi e dopo Montmelò, seguendo e vedendo lo stile di Valentino Rossi, ho capito le gomme Michelin e il loro limite. Dopo il GP di Germania ho inziato ad essere nervoso ma la scuderia mi è stata vicina consigliandomi sempre. Ad Aragon poi sapevo che potevo vincere ancora ed è stato il punto più importante dell’annata”.

Parlando della giornata del trionfo: “Una domenica iniziata come ogni GP, mi hanno fatto notare quello che avrebbe dovuto accadere perché io vincessi il campionato ma io volevo solo pensare alla gara. Quando Rossi mi ha superato ho pensato che non volevo il duello e ho spinto per stare in testa”. Termina, “La chiave è stata la concentrazione, questa stagione da giovedì a domenica abbiamo lavorato a testa bassa sulla moto”.

Fonte: motogp.com