Rainey: ‘Con o senza elettronica, i migliori vinceranno lo stesso’

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Dopo aver parlato dello scenario del nuovo campionato MotoAmerica, il tre-volte Campione del Mondo della 500cc con la Yamaha ha dato la sua opinione sul momento che sta vivendo la classe regina MotoGP.

Wayne, sei uno dei piloti piú amati della storia e i lettori di motogp.com vorrebbero sapere come stai. Da quanto tempo non venivi in Spagna?

“Credo che l’ultima volta sia stata nel 2004, di sicuro mi sento piú vecchio adesso”, scherza. “Personalmente, sto alla grande. Avevo una casa a Sitges e conservo ancora molti ricordi. Qui ho passato dei momento bellissimi, è stato il mio rifugio per anni e conosco molta gente”.

Cosa pensi del rendimento di Marc Marquez?

“È facile: è una ragazzo che ha una passione immensa e ama la competizione. Quando sei in lotta con i tuoi rivali, è incredibile quanto tu riesca a divertirti. Inizi a delineare strategie, così come il tuo avversario. Ci sono tante emozioni in lizza e la vittoria è la migliore di queste. Tutto il lavoro che fai è focalizzato in quel frangente. Quando sei in giro per il paddock è grandioso pensare che sei il migliore; ma puoi vivere questa sensazione solo se i risultati ti accompagnano. In questo momento, Marquez è il migliore di tutti”.

Hai vinto tre titoli in 500cc, ma hai vissuto anche momento terribili. Come vedi la situazione attuale dei piloti ufficiali Yamaha?

“Non mi ha sorpreso vedere Valentino [Rossi] a questi livelli. Adesso ha molta piú esperienza e sa bene quel che è davvero importante. Quando sei giovane vuoi solo andare forte, ma ora lui ha capito come gestire il tutto.”

“Per quel che riguarda Jorge [Lorenzo], quando sei al massimo e arriva un pilota giovane ti preoccupi di lui. Jorge nel 2013 si è fratturato la clavicola, eppure è arrivato a un passo dal vincere il mondiale. Forse ha pensato che la stagione 2014 sarebbe stata piú facile, ma non è andata così. Deve capire che puó esser in grado di vincere ancora. Credo che quest’anno sará piú determinato e pronto per la battaglia”.

Cosa ne pensi dell’evoluzione di Dani Pedrosa?

“Lui era molto forte in passato, ma il suo punto debole sta nella costanza nel corso della stagione. Viene naturale il paragone con il suo compagno di squadra e ora tutti vedono il divario che c’è tra i due. Si sta facendo maturo, ma sta vedendo sfumare le opportunitá di battere Marquez. MI ricorda un pó Luca Cadalora: c’erano giorni in cui era imbattibile, mentre in altri weekend non era poi così veloce. Questo è il segreto della costanza. Quando i migliori hanno una giornata nera, al massimo arrivano secondi”.

Cosa ti sembra del salto di Jack Miller dalla Moto3 alla MotoGP?

“È fantastico che ci sia di nuovo un pilota australiano in MotoGP. Possiede un gran talento e grande personalitá, che sono due aspetti molto interessanti. Dovrá abituarsi alla nuova moto. Il suo carattere e il suo stile potrebbero dargli qualche problema nelle prime gare. A volte sentirá che è la moto a portare lui, e non il contrario. Tutti commettiamo errori, ma sono sicuro che alla fine fará bene”.

Credi che l’elettronica sia troppo invasiva attualmente?

Queste moto sono davvero potenti, devono avere un minimo di elettronica. Forse io stesso preferirei meno invadenza, sebbene sia incredibile la maniera in cui riesca ad aiutare i piloti. Credo peró in una cosa: saranno sempre i migliori a vincere, non importa se c’è piú o meno elettronica. Ad ogni modo, con essa le cadute sono diminuite”.

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