Rossi, vent’ anni sulla scena mondiale

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Il 31 marzo del 1996 Valentino Rossi debutta nel Motomondiale. Da lì venti anni di successi e un futuro ancora da scrivere.

Nel GP di Malesia del 1996 un giovane di 17 anni si presenta sulla griglia di partenza del Motomondiale, classe 125cc. Il suo nome è Valentino Rossi su Aprilia RS e a fine gara arriverà sesto. Da allora per lui saranno vittorie, record, titoli iridati e pagine di storia diventando il motociclista più popolare al mondo. Oggi quel giovane di 37 anni è ancora uno dei nomi di punta della classe regina del MotoGP™ e, legato a Yamaha fino al 2018, è pronto per l’assalto al suo decimo titolo mondiale.

Tanto tempo è passato da quell’ esordio e in questi anni Valentino Rossi ha vinto con tutte le scuderie e moto da lui guidate ad eccezione di Ducati, mantenendo intatta l’immagine del trionfatore. Ha sfidato e battuto i nomi del motociclismo che prima di lui avevano dettato legge sulle piste, è stato il migliore rispetto ai ‘nuovi arrivati’ che ogni stagione hanno tentato di insidiare i suoi primati e oggi, come in questi vent’anni, prova ad essere il migliore.

Rossi è l’unico pilota ancora nelle competizioni mondiali ad avere vissuto il passaggio epocale dall’era dei due tempi ai quattro e questo fa di lui l’unico campione sia moderno sia contemporaneo. Oggi non è solo un corridore ma è diventato anche esempio e guida per talenti italiani delle due ruote interpretando il ruolo di protagonista attivo e ‘maestro’ nelle carriere di altri giovanissimi piloti.

Il nome più famoso e più importante del motociclismo a livello planetario tra poche ore sarà in pista per la seconda prova del Campionato del Mondo MotoGP™ 2016 nel GP di Argentina, ma raccontiamo in breve la sua carriera. Il GP melese di venti anni fa è il primo passo del Dottore, in quella stessa stagione vince la sua prima gara a Brno e dopo un anno si aggiudica il primo titolo della cilindrata più bassa sempre con la moto di Noale. Con il titolo 125cc in tasca passa alla classe 250cc e ancora una volta, dopo un anno di adattamento, domina la competizione. L’anno di apprendimento gli serve anche nel passaggio alla classe regina con il titolo 500cc arrivato nel 2001. Da qui le iridi nella massima cilindrata saranno cinque, prima con Honda e poi con Yamaha quando la competizione diventerà classe MotoGP™ e la cilindrata dei prototipi aumenterà.

Il numeri di questi vent’anni per il pilota italiano sono storia del motociclismo: 112 vittorie, 211 podi, 61 pole, 92 giri veloci e nove titoli mondiali. Pochi record ad oggi non portano il suo nome

Anche se è il pilota più anziano del MotoGP™, Rossi non sembra affatto aver perso la competitività che ha sempre dimostrato in pista, anzi, questa è aumentata con la voglia di vincere e la fame di successo rimaste intatte da quella Aprilia due tempi con il cupolino giallo. La stagione del 2015 è stata la prova di tutto questo e il presente si appresta a diventare un’altra pagina da scrivere per il numero 46.

Il 31 marzo del 1996 Valentino Rossi debutta nel Motomondiale. Da lì venti anni di successi e un futuro ancora da scrivere.

Nel GP di Malesia del 1996 un giovane di 17 anni si presenta sulla griglia di partenza del Motomondiale, classe 125cc. Il suo nome è Valentino Rossi su Aprilia RS e a fine gara arriverà sesto. Da allora per lui saranno vittorie, record, titoli iridati e pagine di storia diventando il motociclista più popolare al mondo. Oggi quel giovane di 37 anni è ancora uno dei nomi di punta della classe regina del MotoGP™ e, legato a Yamaha fino al 2018, è pronto per l’assalto al suo decimo titolo mondiale.

Tanto tempo è passato da quell’ esordio e in questi anni Valentino Rossi ha vinto con tutte le scuderie e moto da lui guidate ad eccezione di Ducati, mantenendo intatta l’immagine del trionfatore. Ha sfidato e battuto i nomi del motociclismo che prima di lui avevano dettato legge sulle piste, è stato il migliore rispetto ai ‘nuovi arrivati’ che ogni stagione hanno tentato di insidiare i suoi primati e oggi, come in questi vent’anni, prova ad essere il migliore.

Rossi è l’unico pilota ancora nelle competizioni mondiali ad avere vissuto il passaggio epocale dall’era dei due tempi ai quattro e questo fa di lui l’unico campione sia moderno sia contemporaneo. Oggi non è solo un corridore ma è diventato anche esempio e guida per talenti italiani delle due ruote interpretando il ruolo di protagonista attivo e ‘maestro’ nelle carriere di altri giovanissimi piloti.

Il nome più famoso e più importante del motociclismo a livello planetario tra poche ore sarà in pista per la seconda prova del Campionato del Mondo MotoGP™ 2016 nel GP di Argentina, ma raccontiamo in breve la sua carriera. Il GP melese di venti anni fa è il primo passo del Dottore, in quella stessa stagione vince la sua prima gara a Brno e dopo un anno si aggiudica il primo titolo della cilindrata più bassa sempre con la moto di Noale. Con il titolo 125cc in tasca passa alla classe 250cc e ancora una volta, dopo un anno di adattamento, domina la competizione. L’anno di apprendimento gli serve anche nel passaggio alla classe regina con il titolo 500cc arrivato nel 2001. Da qui le iridi nella massima cilindrata saranno cinque, prima con Honda e poi con Yamaha quando la competizione diventerà classe MotoGP™ e la cilindrata dei prototipi aumenterà.

Il numeri di questi vent’anni per il pilota italiano sono storia del motociclismo: 112 vittorie, 211 podi, 61 pole, 92 giri veloci e nove titoli mondiali. Pochi record ad oggi non portano il suo nome

Anche se è il pilota più anziano del MotoGP™, Rossi non sembra affatto aver perso la competitività che ha sempre dimostrato in pista, anzi, questa è aumentata con la voglia di vincere e la fame di successo rimaste intatte da quella Aprilia due tempi con il cupolino giallo. La stagione del 2015 è stata la prova di tutto questo e il presente si appresta a diventare un’altra pagina da scrivere per il numero 46.

Fonte: motogp.com