Steve English ha sottolineato il grande ritorno del campione WorldSBK 2013 nelle prime posizioni
Può sembrare una cosa strana da dire, ma dopo 214 partenze nel WorldSBK, 87 podi, 38 Superpole, 31 vittorie e il suo titolo nel 2013, questo potrebbe essere il miglior Tom Sykes che abbiamo visto.
Nel corso degli ultimi due anni il pilota Kawasaki ha dovuto affrontare forti livelli di dominio del suo compagno di squadra, Jonathan Rea. Essendo stato un campione per Kawasaki e avendo portato tanto successo al costruttore giapponese, Sykes ha poi avuto un veloce compagno di squadra con cui competere. Ha dovuto scavare in profondità dentro di sé per tornare al suo meglio, ma lo scorso fine settimana in Tailandia ci sono stati segni reali che Sykes possa essere molto forte, una volta che il MOTUL FIM Superbike World Championship torni in Europa.
Lo sport non costruisce il carattere, bensì lo rivela, e in Tailandia abbiamo visto un combattente; Sykes sapeva che al Chang International Circuit sarebbe stato quasi impossibile battere Rea – che ha adesso conquistato cinque delle sei gare disputate qui – ma l’inglese ha superato nelle due gare Melandri all’ultima curva dell’ultimo giro, e questo era quello che era necessario vedere.
La fiducia nell’aspettare fino all’ultima curva della gara, “Sono sicuro che Marco non mi offrirà nessun caffé questa settimana”, ha scherzato Sykes. “Probabilmente l’avrei potuto superare prima in gara, ma Marco era abbastanza veloce e non volevo dargli la possibilità di controbattere, quindi ho aspettato il più a lungo possibile. Marco aveva rallentato un po’ nei due giri precedenti, aveva qualche problema e io avevo una buona velocità”.
“Ho lavorato duramente durante l’inverno per cercare di superare alcuni limiti. Ho dovuto cambiare il mio stile di guida e questo fine settimana ha dimostrato che sta funzionando perché ho fatto il mio giro più veloce all’ultimo giro, nonostante quelle condizioni di caldo che normalmente ci frenano. Stiamo lavorando sodo per poter migliorare, abbiamo mantenuto la velocità fino all’ultimo giro e sono riuscito a ottenere la seconda posizione, quindi nel complesso non è stato un brutto week end”.
Il duro lavoro fatto da Sykes e dagli ingegneri ha fatto sì che, anche se rispetto all’anno scorso è di quattro punti più vicino a Rea, dopo la Tailandia 2016, il suo stato di forma nei due round d’apertura sia anche pieno di buona volontà. Phillip Island è sempre stato il suo tracciato nemico, ma se lì è riuscito a salire sul podio e se ha fatto lo stesso anche in Tailandia, dopo due sorpassi all’ultimo giro su Melandri, Sykes in Europa sarà ancora una volta pronto a lottare per la vittoria.
Partito settimo in Gara2, Sykes ha anche dimostrato di saper risalire con il nuovo format di griglia di partenza nella gara di domenica. Una rondine non fa primavera e avrà bisogno di farlo per tutta la stagione, ma il campione 2013 sembra essere rilassato come non mai e il duro lavoro dell’inverno ha sicuramente giocato un ruolo importante nel trasformare le sue fortune.
Fonte: worldsbk.com