E’ stata sfortunatissima la trasferta di Michela Cerruti in Belgio per la 24 Ore di Spa-Francorchamps, quarta prova della Blancpain Endurance Series 2014. La ventisettenne milanese, schieratasi al via in un equipaggio tutto italiano per il ROAL Motorsport, ha terminato al diciassettesimo posto della classe Pro-Am. Un risultato che non rispecchia il potenziale della BMW Z4 GT3 e di tutta la compagine di Roberto Ravaglia, ma che ha portato quantomeno la consolazione di aver visto il traguardo dopo i ritiri delle ultime due edizioni.
Michela e i suoi compagni sono stati perseguitati in qualifica e durante la corsa da una sequela di problematiche tra le più disparate, a partire da diverse forature fino ai danni dovuti ai detriti e ai guai con il display esterno per l’indicazione della posizione. Dopo un inizio tranquillo, che aveva visto la BMW ROAL evitare diversi brutti incidenti accaduti sul tracciato delle Ardenne, la situazione si è progressivamente complicata. Nonostante il livello prestazionale di tutto il pacchetto, dimostrato dai tempi segnati ogni qualvolta c’era la possibilità di spingere, non è stato quindi possibile fare altro che limitare i danni e puntare a terminare la gara.
Dopo le difficoltà della 24 Ore di Spa, Michela tornerà in pista a metà agosto per il settimo round dell’Auto GP al Nürburgring. Lo stesso tracciato che ospiterà l’ultima tappa della Blancpain Endurance Series il 21 settembre.
Michela Cerruti
“Ce ne sono capitate di tutti i colori ed aver visto il traguardo è davvero l’unica consolazione di questa 24 ore. All’inizio sembravano esserci tutte le possibilità di ben figurare e anche durante le prove avevamo mostrato il nostro livello, sia in termini di prestazioni della vettura che per quanto riguarda il gruppo di piloti. Eravamo sullo stesso passo dei leader della Pro-Am, e a tratti riuscivamo ad eguagliare anche i piloti al top dell’assoluta. All’inizio, siamo riusciti ad evitare gli incidenti delle prime ore pur andando vicini ad essere coinvolti, ma poi a partire da una foratura sotto safety-car siamo stati falcidiati da ogni tipo di problema. Almeno abbiamo la consolazione di aver terminato, ma viste le premesse molto positive c’era veramente la possibilità di ottenere molto di più…”