Di Massimo Campi
Nel 1982 la formula 1 sta prepotentemente entrando nell’era dei motori sovralimentati. I team principali, Renault e Ferrari in testa sono passati alle unità turbo ma i potenti motori non sono ancora affidabili ed il vecchio Ford Cosworth continua ad avere grosse chance di successo soprattutto tra i team anglosassoni. La nuova FW08, progettata da Patrik Head e Franck Dernie, è la evoluzione della vincente FW07. La monoposto sfrutta i principi della fluidodinamica ad effetto suolo, è una vettura semplice, molto pulita nell’aerodinamica, con il telaio monoscocca in lamiera accoppiato al classico Ford Cosworth DFV e la trasmissione Hewland. Inizialmente il progetto pensato da Patrick Head prevede una monoposto a sei ruote, 2 anteriori e 4 posteriori di uguali dimensioni con lo scopo di favorire lo scorrimento dei flussi d’aria sotto la vettura e al contempo diminuire la resistenza all’avanzamento con una sezione frontale ridotta ed un serbatoio molto alto per avere un passo contenuto.
La Williams realizza il primo prototipo, ma la FIA boccia le vetture a sei ruote e soprattutto le quattro ruote motrici. Patrick Head è costretto a fare marcia indietro, ritornare ad una configurazione classica e la scocca della FW08 viene adattata ai nuovi regolamenti pur sfruttando le caratteristiche dell’effetto suolo. La monoposto sarà l’ultima vettura ad effetto suolo della casa inglese, iniziando a correre a stagione 1982 inoltrata, un anno segnato da una serie di incidenti, colpi di scena e la scomparsa di Gilles Villeneuve. La FW08 si basa su un telaio monoscocca più compatto e resistente della FW07, sempre realizzato in lamiera di alluminio incollata e rivettata, mentre altri costruttori sono già passati a strutture in pannelli di honeycomb. La differenza più significativa tra FW07 e FW08 è una riduzione del passo di 10 cm.
Dal 1981 vengono vietate le minigonne scorrevoli ma sono ammesse solo quelle fisse e nella FW08, per fare lavorare meglio l’aerodinamica e mantenere la tenuta tra le minigonne fisse e la strada, le sospensioni sono state ulteriormente irrigidite mettendo a dura prova la rigidezza torsionale del telaio. Il V8 Ford piccolo, compatto e leggero rispetto ai motori turbo, ha consentito la costruzione di una vettura molto leggera sotto i limiti imposti di peso. Come le altre squadre con motore Cosworth, anche la Williams ha inizialmente sfruttato i freni raffreddati ad acqua, una soluzione con l’unico scopo di avere una zavorra mobile che viene subito rilasciato in gara, un sistema presto bandito dalla Federazione. La stessa Williams ne fa le spese, con Rosberg che, giunto secondo viene squalificato al GP del Brasile. Il culmine della diatriba viene raggiunto a Imola dove la totalità delle squadre inglesi, tranne la Tyrrell per un riguardo al suo pilota italiano Michele Alboreto, boicotta l’evento per protesta. La FISA però non cede e i team inglesi devono eliminare il famigerato serbatoio dell’acqua.
La stagione mondiale inizia con le FW07C guidate da Keke Rosberg e Carlos Reutemann, la FW08 entra in gioco nelle gare europee con Derek Daly che ha preso il posto di Reutemann ed il finlandese quello di caposquadra. Partito con un ottimo terzo posto in griglia, Rosberg si piazza secondo al debutto della FW08 a Zolder, la gara oscurata dall’incidente mortale di Gilles Villeneuve in qualifica. Le vetture con i motori sovralimentati, Ferrari e Renault dominano i turni di prove, ma in gara devono spesso soccombere lottando contro la scarsa affidabilità delle loro turbine. La tattica della Williams e di Rosberg è quella di sfruttare l’affidabilità del V8 Cosworth, una strategia che paga, mentre i diretti rivali sono vittime di ritiri e di incidenti. Oltre al dramma di Villeneuve a Zolder, Pironì, in testa al mondiale, si frattura le gambe in prova ad Hockenheim finendo la sua carriera in Formula 1. Rosberg, pur non vincendo riesce sempre a rastrellare podi e punti per il mondiale. Riesce a salire sul gradino più alto del podio nel GP di Svizzera a Digione, dopo essere partito con un modesto ottavo in griglia. Nonostante abbia ottenuto una sola vittoria, la costanza di Rosberg e la sfortuna dei principali rivali si sono rivelate sufficienti per conquistare il Campionato del Mondo.
A fine stagione è leader del mondiale e come unico avversario ha la McLaren di John Watson. La resa finale è nel parcheggio del Caeser Palace di Las Vegas. È il 25 settembre 1982, la Williams FW08 di Keke Rosberg taglia il traguardo con un umile quinto posto, una gara all’apparenza incolore, ma è il risultato utile per vincere il titolo mondiale della stagione. Sul primo posto del podio finisce il giovane Michele Alboreto, la nuova speranza, ormai una certezza italiana di avere un giovane pilota tra i top driver della massima formula. Keke sale sul podio assieme a Michele, Diana Ross, la famosa cantante americana è la madrina della gara, premia i due protagonisti che rappresentano una grande sorpresa nel mondo della massima formula di quegli anni.
La storia della FW08 continua nella stagione successiva, ma nel 1983 l’aerodinamica dell’effetto suolo è stata del tutto bandita con l’introduzione di un fondo piatto obbligatorio. La FW08C sembra molto diversa dalla vettura che ha vinto il mondiale con il finlandese, ma in realtà utilizza lo stesso telaio con le fiancate modificate. Abolendo l’effetto venturi i profili laterali non hanno più bisogno di percorrere l’intera lunghezza dell’auto ma servono solo a contenere i radiatori per il raffreddamento.
Intanto, nel 1983, le monoposto turbo oltre ad essere potenti e veloci diventano anche affidabili, Keke Rosberg e Jaques Laffitte, che ha sostituito Daly, possono solo lottare per le posizioni di rincalzo, ma Rosberg mette a segno una vittoria sulle strette strade di Montecarlo dove sfrutta tutte le doti di leggerezza e tenuta di strada della Williams aspirata. A fine stagione Frank Williams stringe l’accordo con la Honda che vuole rientrare nella massima formula con il suo nuovo motore turbo e nasce la futura monoposto FW09 che porterà nuovi successi alla squadra inglese.
Con la FW08, nel 1983 finisce un’epoca, è l’ultima vettura con il Cosworth V8 DFV e l’effetto suolo a vincere il campionato del mondo.
Foto actualfoto Raul Zacchè – copyright ©